Terapia manuale e laserterapia a confronto
Laserterapia e terapia manuale agiscono sulle stesse patologie ed hanno, entrambe, gli stessi obiettivi terapeutici. Ci sono, però, delle differenze sostanziali sul meccanismo con cui si ottengono i risultati sul paziente.
La terapia manuale

La terapia manuale prevede l’uso delle mani per esercitare pressioni, massaggi muscolari e manipolazioni articolari, al fine di sciogliere le tensioni e le contratture muscolari, ridurre la rigidità articolare e favorire la circolazione ematica e linfatica. Consente, inoltre, una valutazione funzionale globale della patologia del paziente al fine di individuare il trattamento giusto. Le tecniche manuali non vengono effettuate solo con le pressioni ma anche con esercizi personalizzati in base alla patologia, che il paziente deve eseguire con costanza.
La laserterapia
La laserterapia è in grado di ottenere gli stessi effetti della terapia manuale, ma in maniera più rapida, totalmente non invasiva e indolore mediante l’utilizzo di radiazioni laser che, in seguito all’assorbimento nei tessuti target, induce un innalzamento della temperatura tissutale, una moderata vasodilatazione e un aumento temporaneo della microcircolazione.
Tra gli effetti della laserterapia ricordiamo:
Miorilassante ed elasticizzante sui tessuti muscolo-tendinei e connettivi.
Favorisce un riassorbimento di edemi ed ematomi grazie alla modifica della pressione idrostatica intracapillare.
Effetto “wash out” sulle sostanze irritanti (istamina, bradichinina, citochine e linfochine).
Azione antidolorifica dovuta all’aumento della soglia della percezione delle terminazioni nervose e dalla liberazione di endorfine.
Effetto antinfiammatorio dovuto all’aumento del flusso sanguigno conseguente alla vasodilatazione.
Favorisce il processo di cicatrizzazione, inibisce la presenza di infezioni microbiche.
Campi di applicazione della laserterapia
La varietà di patologie che traggono vantaggio dall’utilizzo della laserterapia è estremamente vasta. Può essere utilizzata in particolare per:
I rischi sulla sicurezza
L’utilizzo improprio del dispositivo laser può comportare dei rischi, sia per l’operatore che per il paziente:
Danni agli occhi: danni retinici di natura fotochimica, alterazioni retiniche caratterizzate da piccoli addensamenti di pigmento, discromie, effetti catarattogeni di origine fotochimica e termica, fotocheratocongiuntivite, ustioni corneali. I danni maggiori per la struttura oculare si hanno con lunghezze d’onda che vanno dal visibile al vicino infrarosso (400 nm < λ < 1.400 nm) a causa dell’azione focalizzante sulla retina da parte del cristallino.
L’istintiva barriera data dalla chiusura delle palpebre a questa luce (tipicamente entro 0,25 s) nella maggior parte dei casi non costituisce una protezione sicura.
Danni alla pelle: eritemi, ustioni cutanee, superficiali e profonde, la cui gravità sarà in rapporto, oltre che all’energia calorica incidente, al grado di pigmentazione,
all’efficienza dei fenomeni locali di termoregolazione, alla capacità di penetrazione nei vari strati delle radiazioni incidenti.
Per questo motivo è necessario osservare determinate precauzione per l’utilizzo sicuro e corretto del dispositivo:
- Evitare riflessioni speculari e indossare protezioni per gli occhi.
- Evitare che il fascio sia diretto verso superfici riflettenti.
Formazione
Il training permette all’operatore di comprendere le diverse tipologie e forme di impulso laser e il conseguente impiego in terapia fisica, affrontando inoltre le differenti indicazioni terapeutiche.
Tematiche come il trattamento delle forme acute sia nello sportivo che nell’anziano e l’approfondimento di un piano terapeutico per il trattamento delle differenti patologie che interessano l’apparato muscolo-scheletrico permettono di approfondire al meglio i temi di prima utilità per l’attività quotidiana.
L’attività formativa è indispensabile per comprendere il mondo della laserterapia in una panoramica generale, il più aggiornata possibile, e cogliere i vantaggi delle innovazioni tecnologiche.
Perché integrare la laserterapia alla terapia manuale
L’effetto analgesico, antinfiammatorio, antiedemigeno e biostimolante del laser può essere unito alla terapia manuale e alla chinesiterapia che, mediante esercizi passivi e attivi, favoriscono la flessibilità articolare, l’allineamento delle articolazioni, il recupero del movimento fisiologico, la correzione di problemi posturali e il miglioramento del trofismo tissutale.
Terapia manuale e laserterapia possono dunque essere viste come terapie complementari, che trovano nella loro integrazione i migliori risultati terapeutici.
Benefici immediati sul dolore e riduzione dei tempi di recupero funzionale. Grazie all’integrazione della laserterapia alla terapia manuale il paziente può notare un miglioramento fin dalla prima seduta. Il principio fisico della laserterapia, infatti, riduce velocemente il processo di infiammazione dando immediato sollievo al paziente.
La laserterapia permette inoltre di trattare i tessuti molto più in profondità. Questo può fare la differenza su pazienti che soffrono di dolori cronici.
Risultati più stabili e duraturi nel tempo
Terapia manuale e laserterapia possono costituire un trattamento efficace, soprattutto nel tempo. Con la laserterapia, infatti, è possibile supportare le tecniche manuali e curare aree più estese prolungando così gli effetti della terapia.
Luoghi comuni sulla laserterapia
Come ogni nuova tecnologia medica, anche la laserterapia desta numerosi dubbi sui pazienti, abituati da sempre a terapie manuali.
Ciò che è bene far comprendere loro è innanzitutto la possibilità di velocizzare i tempi di recupero proprio grazie all’integrazione della laserterapia ai classici trattamenti manuali.
Come anticipato nei capitoli precedenti, la laserterapia va a colpire più in profondità le cellule danneggiate, che solo la terapia manuale non riuscirebbe a raggiungere.
E cosa dire del dolore? Pensando ad una terapia laser, ogni paziente potrebbe avere il timore di dover affrontare con difficoltà una seduta di laserterapia. Questa preoccupazione è del tutto infondata: la laserterapia è totalmente indolore e il paziente non percepisce alcun fastidio.
Casi di successo
Di seguito riportiamo le testimonianze di due professionisti che hanno deciso di integrare la laserterapia alla terapia manuale.
Dott.ssa Martinkova: la mia esperienza con la laserterapia
La Dott.ssa Jana Martinkova, medico specialista in medicina fisica, riabilitazione e chirurgia ortopedica della Clinica Chironax Invest di Brno, quotidianamente verifica l’efficacia della laserterapia, utilizzandola nel trattamento delle patologie che colpiscono i suoi pazienti.
«Ho avuto modo di conoscere la laserterapia e di comprenderne il valore – spiega la specialista. Mi riferisco non solo a casi di successo, ma anche alla loro validazione scientifica». Decidere di adottarla a supporto della sua attività quotidiana è stato il passo successivo.
- Quali sono le ragioni che vi hanno convinto a scegliere la laserterapia?
- Per l’efficacia che, in un’ampia casistica, aveva dimostrato di avere nel trattamento delle lesioni muscolo scheletriche. Efficacia che ho avuto modo di verificare anche personalmente applicandola su pazienti con cicatrici o gonfiore.
D. Per imparare ad utilizzarle al meglio riuscendo così ad ottimizzare i risultati ottenibili, quanto ritiene importante partecipare a una o più sessioni di formazione?
Credo sia basilare: solo completando una o due sezioni formative si possono avere gli strumenti per sfruttare al meglio la laserterapia.
- Per concludere, si sentirebbe di consigliare ai suoi colleghi la laserterapia?
- Mi sento di farlo per la loro efficacia e per l’efficienza! A poterne trarre dei vantaggi operativi sono soprattutto i colleghi nel campo della riabilitazione, ortopedia.