Terapia a onde d’urto

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Terapia a onde d’urto2017-06-08T16:17:20+00:00

COSA SONO LE ONDE D’URTO

Le onde d’urto sono delle onde acustiche ad alta energia caratterizzate da un rapido picco di pressione positiva della durata di pochi nanosecondi seguita da una altrettanto rapida pressione negativa conseguente che determina una stimolazione meccanica diretta dei tessuti dove viene applicata. Il passaggio delle onde d’urto nelle cellule genera delle differenze pressorie che sono responsabili della formazione di microbolle e gas, fenomeno che prende il nome di cavitazione. Le microbolle gassose che si formano vengono colpite dalle onde d’urto successive con conseguente deformazione e implosione delle stesse. Questo meccanismo determina una modificazione delle membrane cellulari.

Ben tollerate, non invasive, ripetibili e di grande efficacia clinica, le onde d’urto focali, in taluni casi opportunamente selezionati, si dimostrano essere anche un’alternativa all’intervento chirurgico, oppure una soluzione per la cura dei postumi di un trauma o di un intervento chirurgico stesso.

 

COME AGISCONO LE ONDE D’URTO

Il meccanismo delle onde d’urto sui tessuti viventi è molto diverso rispetto a quello esercitato sulle strutture non vitali (calcoli renali). A livello dei tessuti molli possono essere riconosciuti due tipi di risposte da parte dei tessuti interessati:

– La prima, precoce e transitoria, agisce sulle terminazioni nervose simpatiche con conseguente riduzione della sintomatologia dolorosa.

– La seconda, evidente a distanza di alcuni giorni come conseguenza di un alterazione a livello molecolare al quale segue una formazione di radicali liberi, si ha come risposta ad uno stimolo cellulare. Per tale motivo  il nostro organismo libera degli enzimi che sono responsabili della neo-angiogenesi e della risposta infiammatoria locale. La neo-angiogenesi è fondamentale per portare un maggior afflusso ematico nella zona da trattare e nell’eliminare le molecole ad attività nociva presenti in precedenza.

I tessuti viventi attraversati dalle onde d’urto non si frantumano come i calcoli renali, ma ricevono un stimolo vitale per la rigenerazione. Il meccanismo che può portare alla loro scomparsa non è da attribuire all’azione meccanica diretta delle onde d’urto bensì ad un loro riassorbimento per attivazione dei processi biochimici locali.

 

QUALI SONO LE PRINCIPALI INDICAZIONI CLINICHE

Le onde d’urto vengono impiegate per curare molte patologie dell’apparato muscolo scheletrico (tendini ed osso principalmente). Le maggiori indicazioni sono:

  • Patologia infiammatoria acuta e cronica dei tendini
  • Tendinopatia della cuffia dei rotatori con o senza calcificazioni
  • Tendinopatia del tendine rotuleo
  • Tendinopatia del tendine d’Achille
  • Pubalgia
  • Fascite plantare
  • Epicondilite e epitrocleite
  • Pseudoartrosi
  • Pertrocanteriti
  • Fratture da stress
  • Miositi ossificanti
  • Calcificazioni eterotopiche
  • Osteonecrosi in fase precoce
  • Algodistrofia

 

QUALE ONDA D’URTO SCEGLIERE

Il Dott. Davide Stagno presso il suo Studio Medico Fisioterapico,  centro di riferimento sul territorio Biellese per il trattamento con onde d’urto focali e radiali, dispone di due litotritori di ultimissima generazione, grazie ai quali è possibile eseguire tutti i tipi di trattamento attualmente contemplati dalle linee guida nazionali ed internazionali.

Le onde d’urto sono prevalentemente di 2 tipi, radiali e focalizzate.

Le onde d’urto focalizzate permettono l’impiego di numerosi livelli di energia e la focalizzazione della stessa su un target specifico. Per tale motivo le onde d’urto focalizzate possono essere utilizzate con risultati superiori nelle strutture ossee e in quelle tendinee più profonde.

Le onde d’urto radiali non focalizzano l’impulso e di conseguenza non possono far convergere l’energia in profondità. Questa caratteristica determina una penetrazione limitata delle onde d’urto radiali, con conseguente utilizzo nelle patologie delle strutture superficiali.

 

Le onde d’urto sono sicure ed efficaci

Il trattamento con onde d’urto focali è una metodica non invasiva, ambulatoriale, sicura e di comprovata efficacia. La terapia è pressoché priva di effetti collaterali di rilievo clinico e ben tollerata (se correttamente eseguita), oltre che ripetibile. I vantaggi che ne derivano per il paziente sono ormai internazionalmente riconosciuti e comprovati da circa 15 anni di esperienza nella pratica clinica quotidiana.

 

Le onde d’urto hanno controindicazioni?

Ad oggi vengono riconosciute le seguenti controindicazioni, distinte in assolute e relative.
Sono controindicazioni assolute:

  • la presenza di strutture delicate e sensibili, come encefalo, midollo spinale e gonadi nel campo focale;
  • la presenza di patologie tumorali e di tromboflebiti dove si dovrebbero applicare le onde d’urto;
  • la gravidanza
  • la presenza di organi cavi (es. polmone ed intestino) nel campo focale (nel passaggio infatti dell’onda sonora dal mezzo solido a quello gassoso si potrebbero verificare lesioni dei tessuti).

Sono considerate controindicazioni relative:

  • la presenza di Pace Maker o elettrostimolatori di diversa origine (in particolare per i pazienti portatori di Pace Maker, si dovrà porre attenzione a quale tipo di generatore utilizzare);
  • la vicinanza di cartilagini ancora in fase di accrescimento (in realtà ormai questa viene considerata più una precauzione che una vera controindicazione, poiché in numerosi studi sperimentali è stata dimostrata l’assenza di effetti lesivi)
  • le malattie o le alterazioni della coagulazione del sangue (coagulopatie con tendenza al sanguinamento): in tali casi, il medico valuterà per ogni singolo paziente l’idoneità o meno al trattamento, ed eventualmente anche il tipo di strumentazione da utilizzare.

 

MODALITÀ DI ESECUZIONE

 

Le modalità di esecuzione della terapia con onde d’urto sono differenti a seconda che si tratti di patologie ossee, patologie tendinee e muscolari, spasticità o patologie cutanee. Di solito si eseguono cicli di 3/5 sedute una volta alla settimana salvo diversa indicazione medica.

La durata di ogni seduta varia dai 10/15 minuti nel caso di applicazioni sui tessuti “molli” (tendini, muscoli e cute), a tempi maggiori (fino anche ad un’ora) per i trattamenti sull’osso.

Il paziente viene generalmente fatto accomodare in posizione supina sul lettino o seduta. Durante tutta la durata della terapia il paziente è sotto costante e diretto controllo medico, in modo da modificare il livello di energia anche in funzione della sensibilità del paziente.

Le onde d’urto focali sono ripetibili?

Su alcune patologie di tipo cronico (per esempio la fascite plantare e le patologie della cuffia dei rotatori) possono richiedere anche più di un ciclo di terapia, soprattutto se il dolore persiste da alcuni anni.
Inoltre, molte patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, per loro natura, possono ripresentarsi nel corso degli anni, soprattutto nei casi in cui non sia possibile eliminare la causa (per esempio, il sovrappeso, gli sforzi ripetitivi, ecc.).